Le fotocamere a pellicola, oggi, sono poco usate, visto che sono state superate dalle attualissime digitali, ma anche dagli smartphone stessi. Quindi, chi utilizza ancora i vecchi modelli è sicuramente un appassionato o un professionista. In realtà, per poter fotografare bene, si deve prendere manualità con la fotocamera, questo può avvenire solo impostando in modo, appunto, manuale. Non come con le fotocamere digitali che risulta molto più semplice. Vedremo in questo articolo come funziona una fotocamera analogica a pellicola.
La preparazione della fotocamera
Per poter prendere dimestichezza con le fotografie e con la fotocamera analogica, all’inizio dovremo osservare i controlli principali della fotocamera. Non tutte le fotocamere analogiche avranno dei parametri particolari e addirittura risulterà probabile che non ne abbiano alcuno. Quindi, si comincia a visionare la ghiera dell’otturatore, cioè quella parte che occorre per controllare la velocità di apertura dello stesso, semplificando il concetto, è il tempo per il quale la pellicola viene esposta alla luce. Le fotocamere odierne ci mostrano tale valore con incrementi regolari che risultano pari a 1/500, 1/250, 1/125. Mentre le fotocamere oramai vintage, hanno dei valori totalmente diversi e particolari. Inoltre, si ha il diaframma, che è un meccanismo posto di fronte alla lente. I valori sulla ghiera si esprimono in numeri standard: f/8 e f/11. Molto facilmente il diaframma sarà situato sull’obiettivo, questo avviene nella maggior parte delle fotocamere analogiche. Avere una apertura maggiore starà a significa una minore profondità di campo e una maggiore esposizione della pellicola alla luce. Un’apertura che risulta minore, al contrario, fa filtrare molta meno luce dando così maggiore profondità di campo. La ghiera ISO serve per far sì che si imposti la rapidità della pellicola. Tale regolazione è necessaria per le macchine con un meccanismo di regolazione automatica dell’esposizione.
Che cosa è il selettore di modalità?
Questa impostazione è utilizzata per delle diverse modalità automatiche per l’esposizione. Oggi viene comunemente montata sulle reflex elettroniche completamente automatizzate.
Cosa è l’anello di messa a fuoco?
Tale anello, serve per poter mettere a fuoco l’inquadratura. Sulla ghiera vengono messe le distanze che sono indicate sia in piedi che in metri. Ci sono delle fotocamere che presentano dei punti di messa a fuoco contrassegnati da dei piccoli simboli.
Il pulsante di rilascio del rullino che cos’è?
Tale tasto viene messo sul fondo della fotocamera e ci occorre per poter riavvolgere il nastro della pellicola. Di solito, quando si usa la fotocamera, la pellicola rimane ferma, si potrà muovere solo in avanti, come un pedone della scacchiera, senza però potersi riavvolgere, per ovvie ragioni. Il pulsante di rilascio del rullino serve a sbloccare questo meccanismo.
La leva del riavvolgimento a che serve?
Abbiamo anche la leva per riavvolgere la pellicola, solitamente viene posta sul lato sinistro della macchina. Tale leva ci permette il riavvolgimento della pellicola nel rullino.
Errori da evitare
Quando si fanno le prime foto con le fotocamere analogiche, dovremo stare attenti che prima di fare lo scatto non sia presente già una pellicola. Altrimenti, se dovessimo controllare aprendo lo sportellino posteriore, scoprendo così il rullino, la parte di pellicola illuminata dalla luce andrà a bruciarsi. Ecco che dovremo far scorrere il rullino e premere il pulsante di scatto, se sarà bloccato significa che qualcosa non va. Quindi, dovremo caricare la nuova pellicola, importante tenere a mente che è sempre bene evitare l’esposizione diretta alla luce solare. Dovremo montare il rullino al chiuso o comunque al buio. Poi, proseguiremo andando a inserire il rullino nel suo alloggiamento e si estrarrà l’inizio della pellicola. Si farà scorrere il capo in una fessura nel rocchetto di destra, poi basterà richiudere lo sportellino. Premeremo il tasto di scatto finché non si posiziona sullo zero.
Impostazioni delle fotocamere analogiche
Esistono altre impostazioni per una fotocamera a pellicola, adesso ne vedremo qualcuna oltre a quanto detto poco sopra. Un’impostazione importante è la rapidità della pellicola, ovvero essa serve per la rapidità della pellicola. Lo scatto, che finalmente potremo andare ad eseguire, dopo aver seguito tutti i procedimenti. Ma dovremo regolare tutto manualmente. La prima cosa da fare è mettere a fuoco, ma in una fotocamera analogica questo andrà fatto manualmente, dato che non esiste la ghiera per la messa a fuoco. Quando avremo messo a fuoco potremo scattare la foto. Esistono due sistemi di messa a fuoco comuni nelle reflex, il primo che riguarda l’immagine che viene sdoppiata e l’anello prismatico intorno al cerchio.
Fine del rullino
Quando avremo terminato il rullino, lo capiremo dal fatto che la pellicola non avanzerà più o semplicemente se comincia a sforzare. Il rullino non finisce sempre quando si raggiungono le 24 o le 36 foto, ma ci sono delle fotocamere che permettono di scattare delle foto extra. Dopo che sono terminate, dovremo riavvolgere il rullino. Ci sono delle fotocamere che sono motorizzate ed eseguono in automatico tale operazione, quando la pellicola finisce, altre avranno un interruttore apposito. Se la macchina è manuale, si deve premere il tastino di rilascio, poi si gira la leva di riavvolgimento nella direzione indicata.
Sviluppare la pellicola
Dopo aver scattato e terminato il rullino, ci ritroveremo tra le mani i negativi. Ancora oggi è possibile portarle a sviluppare nei negozi di fotografia. Invece, per la pellicola per le diapositive e per quelle in bianco e nero risulta più complicato. Più o meno tutte le pellicole tendono ad essere scure se vengono sottoesposte. Si deve impostare in modo manuale l’ISO, cioè la rapidità della pellicola, come già abbiamo detto in precedenza per correggere il problema della sovraesposizione.
Consigli
Se non utilizziamo un treppiede è meglio evitare di impostare una velocità di scatto più bassa rispetto al valore reciproco alla lunghezza focale dell’obiettivo. Ci sono delle fotocamere analogiche che hanno anche altre caratteristiche, molto particolari e che hanno delle peculiarità uniche.
In conclusione
Perciò, dopo aver visto tutte le varie impostazioni e le curiosità, si potrà dedurre che attraverso la fotografia analogica si doveva anticipare quasi tutto, si doveva anticipare anche la luce disponibile o il tipo di fotografia. Ma adesso questo tipo di lavoro di anticipazione si fa con la post produzione.